“Negli ultimi cinque anni, il rosé è passato da capriccio marginale a elemento essenziale nel repertorio di un appassionato di vino”. Leggere parole come queste suona quasi poesia per un rosatista convinto come me. Soprattutto se a scriverle è una delle maggiori testate fra quelle che si occupano di vino nel panorama giornalistico internazionale. Nel caso specifico, è il britannico magazine Decanter, che presentando le sue cinque “great value rosé choices” di regali a me, rosatista gardesano, ne fa un altro, visto che nella cinquina c’è anche un Chiaretto della “mia” area bardolinese.
Il Bardolino Chiaretto in questione è quello di Cavalchina, che è da anni rosa chiaro chiaro come piace a me. Sta insieme a due francesi, un Sancerre e un Bandol, portando a casa la stessa valutazione di 89 centesimi, e sta davanti a un Argentino e dietro – udite udite – a un inglese.
In ogni caso, ecco qui di seguito la graduatoria come la propone Decanter.
Camel Valley, Pinot Noir Rosé, Cornwall, England, 2016 – points 95
Cavalchina, Bardolino, Chiaretto, Veneto, Italy, 2016 – points 89
Tesco, Sancerre, Finest Sancerre Rosé, Loire, France, 2015 – points 89
Famille Negrel, Bandol, La Petite Reine, Provence, 2016 – points 89
Santa Julia, Plus Malbec Rosé, Mendoza, Argentina, 2016 – points 88