Château Peyrelongue, che sorpresa questo ’89!

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Nella nostra carriera di degustatori capita ogni tanto di trovare una pepita. Un vino semisconosciuto ma che si rivela una scoperta inattesa. È il caso di questo Saint-Èmilion di Château Peyrelongue che mi è stato servito da un amico in Francia.

La bottiglia è stata acquistata alla iperbolica cifra di 5 euro ad un’asta di vini. Non lo voleva nessuno.

Lo dico: è una roba che se solo avesse avuto un pizzico in più di lunghezza, avrei potuto dargli la nota di 100/100.

Esagerato: forse. Ma cosa volete farci, se un vino mi piace sul serio, lo voglio proprio dire.

Dietro un grande naso di tabacco arrivano note autunnali di terra umida e tartufo nero. Seguono poi sfumature leggere di affumicato, menta e pepe. L’insieme conserva una invidiabile freschezza. Setoso e potente, finisce con note minerali tra il goudron e il metallo. Tannini densi e fini, molto compatti e presenti. Nervoso e ancora nella sua prima giovinezza. Un cavallo di razza.

Saint-Èmilion Grand Cru 1989 Château Peyrelongue
(95/100)