Château Petrus avrà il suo second vin?

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I “second vin”, i “secondi vini”, sono una buona opportunità per chi voglia conoscere lo stile dei grandi château bordolesi ma non possa permettersi il prezzo a volte davvero molto, molto impegnativo del “primo vino”. Attenzione, ché neppure i “second vin” sono regalati. Certo, costano meno (molto meno) del loro fratello maggiore, ma non sono in saldo.

Spesso i “second vin” vengono dalle uve delle vigne più giovani, oppure dalle barriques che non possiedono il lignaggio perfetto per finire nel vino più importante. In ogni caso, buoni e talvolta ottimi vini, che ottengono valutazioni d’eccellenza da parte della critica.

Per esempio, il second vin di Château Lafite-Rothschild è il Carruades de Lafite, quello di Château Latour si chiama Les Forts de Latour, Château Margaux imbottiglia anche il Pavillon Rouge du Château Margaux, Château Rauzan-Gassies ha il suo Chevalier de Rauzan-Gassies, Château Cos d’Estournel propone Les Pagodes de Cos, Château Kirwan mette in commercio anche Les Charmes de Kirwan e via discorrendo.

All’appello è sin qui mancato Château Pétrus. Ora, stando alle indiscrezioni raccolte dalla Revue du Vin de France, l’assenza potrebbe essere colmata. Pétrus imbottiglia infatti circa il 70 per cento della produzione, e il resto viene venduto in cisterna. Tuttavia, quest’operazione non è profittevole sotto il profilo economico, e dunque anche la famiglia Moueix, proprietaria di Château Pétrus dal 1969, starebbe pensando di uscire con un “second vin”. Vedremo il prezzo, che temo sarà comunque impegnativo.