Bordeaux primeurs 2014: Saint-Émilion

macquin_240

Quella del 2014 è una annata “di terroir” per Saint-Émilion. Come rilevano alcuni produttori, il merlot ha faticato a maturare, con un grado zuccherino inferiore a quello medio degli ultimi dieci anni. I terroir più freddi del Plateau di Saint-Émilion, magari ricchi di piante di merlot, hanno incontrato notevoli difficoltà ad ottenere un vino soddisfacente. Va tenuto conto che negli utimi anni si è cercato di includere sempre più merlot per avere più frutto e dei vini più pronti. Chi l’ha fatto nel 2014 si ritrova dei vini poco maturi e tannici. Chi invece dispone di buoni vigneti di cabernet franc può guardare al futuro con ottimismo, pontendo contare su buone materie, acidità notevoli e tannini molto eleganti. È stato fondamentale non estrarre troppo il merlot e non esagerare con la percentuale di legno nuovo. Naturalmente ci sono le dovute eccezioni. Angélus, Pavie e Cheval Blanc fanno storia a parte.
Château Balestard La Tonnelle
Frutto aperto e vivace. Al palato è più alcolico e cioccolatoso e su aromi di torrefazione che ricordano il caffelatte. Poco elegante. 15/20
Château Berliquet
Se il naso è totalmente chiuso, al palato troviamo un vino edonista, non profondissmo, ma floreale e fruttato. Voluttuoso. 15,5/20
Château Canon-La-Gaffelière
55% merlot, 37% cabernet franc, 8% cabernet sauvignon. 70% di legno nuovo. Serio e minerale, molto compatto. Nota fumé al palato, bei tannini per un vino che si farà apprezzare nel tempo. 16,5/20
Château Cap de Mourlin
Campione non perfetto. NC
Château La Couspaude
Caffé e terra con una nota verde e vegetale. Al palato purtroppo il legno è sovrastante. 12/20
Château Dassault
Meglio al naso, che ricorda il mirtillo e il cedro. Frutta rossa. Bocca tonica e con sufficiente materia, dovrà non subire un affinamento troppo spinto per non seccare in finale. 15,5/20
Château La Dominique
Riservato al naso, più esplicito il palato. Fiori, cuoio, frutta nera. Elegante e lungo, con tannini perfettamente estratti. 16,5/20
Château Franc Mayne
Poco nobile, vinoso e semplice, manca profondità. Si riscatta un po’ nel finale. Da rivedere. 14,5/20
Château La Gaffelière
Succoso, un lato aromatico non perfettamente a fuoco. La bella materia merita un affinamento accorto. 16/20
Château Grand Mayne
80% merlot, 20% cabernet franc. Legnoso e asciugante per una estrazione troppo violenta. La materia non è male, forse si potrà sistemare col tempo. 14,5/20
Château Larcis Ducasse
Forse troppo estratto, liquirizia e cassis. Gradevole anche se la parte tannica risulta eccessiva. Per questo il finale è asciugante. Da rivedere. 15/20
Château Larmande
Cuoio, caffè, note vegetali. Al momento anche lui tende ad asciugare, ma potrebbe riuscire a sistemarsi con il tempo. 15/20
Château Pavie Macquin
Vinificato dalla scuderia di Stéphane Dérenoncourt. Uno dei migliori Saint-Émilion in virtù della sua grazia. Minerale, con un legno molto integrato e che resta in sottofondo. Cedro e tanta crema di cassis. Ricco di tannini, austero e profondo, richiederà molta pazienza. 17/20
Château Soutard
70% merlot, 20 cabernet franc, 8% cabernet sauvignon, 2% malbec.Vegetale e semplice, manca della complessità dei migliori. Ha però dalla sua una buona bevibilità e una discreta lunghezza. Termina minerale. 15,5/20
Château La Tour Figeac
Vino moderno ed accessibile, frutto che ricorda quasi la macerazione a freddo. Gradevole e piacione, sarà pronto abbastanza presto e si berrà con piacere. 16/20
Château Troplong Mondot
Probabilmente un campione non del tutto perfetto. Evoluto, si percepisce la buona materia, note di rosmarino, erbe fini e cioccolato. Sarà comunque per palati forti, ma andrà riassaggiato una volta in bottiglia. 16/20
Château Villemaurine
Note di legno che conducono verso il caffé e la tostatura. Cuoio e grafite. La bocca ha un frutto che si perde dentro a tannini troppo evidenti. Il finale rivela una nota vegetale. 14,5/20

In questo articolo