Ho bevuto anche un bianco fatto col carica l’asino

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Toh, a me di Bruna Ferro e della sua cantina che va sotto il nome di Carussin erano sempre piaciuti i rossi e stavolta eccomi qui a dire che sono stato impressionato da un suo bianco.

Il bianco nella fattispecie ha nome de Il Carica l’Asino e ricordo che gli asini sono ricorrenti nelle intitolazioni dei vini dell’azienda e anche sulle etichette. Trattasi di un “vino bianco”, quello che fino a qualche anno fa si sarebbe chiamato “bianco tavola”, fuori dalle doc e dalle igt insomma. Perché lo si fa, come leggo sul sito, con il vitigno che ha il medesimo nome di carica l’asino, e che sarebbe una varietà antica ligure impiantata sulle colline astigiane, nel comune di San Marzano Oliveto. “La storia di questo vino – sta scritto sul sito di Carussin – è molto particolare e inizia nel 2005 quando venne acquistata una cascina in regione Valle Asinari”. Dalla precedente titolare si venne a sapere che “con il marito misero a dimora barbatelle di carica l’asino in quanto il marito scoprì, da amici ad Acqui Terme, l’esistenza di questo antico vitigno ligure e nelle sue terre ubicate in Valle Asinari volle impiantare il carica l’asino”. Insomma, curiosa coincidenza, ‘sta storia dallo sfondo asinino.

Oltre al vitigno ligure, per fare questo bianco si usano la favorita, il sauvignon blanc e il cortese Alto Monferrato, pure ritrovato in quella vigna, da quel che ho letto.

Il vino è di color giallo molto pallido. Al naso trovo paglia, fiori bianchi, tracce leggerissime di miele di acacia. Bocca tesa, rocciosa, frutto croccante. Ha sale e una freschezza da mela granny smith, anch’essa assai croccante, come ha da essere la granny smith.

Insomma, un bianco elegante. Senza annata sull’etichetta, come sono condannati ad essere i “vini” fuori doc o fuori igt (ma suppongo sia un 2017, massimo un 2016). Dice il sito che ha una longevità di due o tre anni. Mi fido, ma ad assaggiarlo gli darei un potenziale anche maggiore. Sta di fatto che fatica a durare perché la bottiglia ti viene voglia di stapparla subito e la bevi che è un piacere.

Il Carica l’Asino Carussin
(90/100)

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