E basta con l’assaggi questo vino, è fatto in anfora

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Non lo sopportavo prima, non lo sopporto adesso. Prima ti dicevano: “Assaggi questo vino, è fatto in barrique”. Poi invece: “Assaggi questo vino, solo acciaio”. Ora: “Assaggi questo vino, è fatto in anfora”.

Cari i miei vignaioli, enologi e chiunque altro si occupi della produzione e della vendita del vino, a me di saperlo prima come è stato fatto il vostro vino non me ne importa proprio niente, e anzi mi infastidisce, come bevitore, perché introduce un elemento di potenziale distorsione della mia valutazione. È un tentativo di condizionamento, e dunque non mi piace. Per me il vino potete farlo anche dentro a un bidone di gasolio, in una vasca da bagno con coperchio, in una tanica di plastica, dovete volete voi e come volete voi. A me interessa in prima battuta solo ed esclusivamente il risultato finale, il vino. Fatemelo assaggiare in santa pace.

Poi, dopo che il vino l’ho assaggiato, e se m’è piaciuto e l’ho trovato interessante, magari ve lo chiedo io qualche altro dettaglio, così, giusto per soddisfare una mia curiosità. Ma non voglio saperlo prima, proprio per niente. Perché un vino cattivo non diventa buono se è fatto in anfora o nella botte di ciliegio. Perché un vino buono non ha bisogno del bugiardino da farmacia.


5 comments

  1. Gabriella Tani

    Finalmente qualcuno che lo dice: sono totalmente d’accordo. Lasciateci la libertà di degustare e apprezzare, o meno, in pace !

  2. Antonella Cribellati

    Parole di verita…..

  3. Remo Pàntano

    Bravo, ooooh, finalmente qualcuno che la pensa in maniera giusta! Veramente non se ne può proprio più! Fateci fare le nostre valutazioni sensoriali serenamente, senza pregiudizi, senza imbeccate inopportune! Fatece assaggià col nostro metro di giudizio, da tecnici, da sommelier, da gourmant, da gustologi, da appassionati e perchè no da inesperti e ignoranti in materia, ma se ci piace, ci piace e se non ci piace poi ne parliamo, alla faccia delle anfore!

  4. Lucio

    Non credo possa alterare il giudizio , il sapere dove e come il lavoro del vignaiolo si è inserito per ottenere ciò che a loro più interessa, un vino non è uva pigiata e fermentata, oppure non solo, come i nostri grandi chef elaborano in continuazione nuovi metodi di cottura, penso sia giusto lasciare libera fantasia anche a loro. Poi se me lo dicono prima , la mia memoria comincia ad aprire cassetti, e se trova bei ricordi il mio approccio sarà positivo. Dobbiamo ricominciare ad usare tutti i nostri sensi e non solo la vista , e se qualcuno mi aiuta lo ringrazio.

  5. Pasquale

    👍complimenti 😉

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