Assaggiate di tutto, vini eccelsi e insignificanti

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Più vado avanti a leggere “Il mestiere dello scrittore” di Murakami Haruki e meno capisco di scrittura, perché mi si sfaldano via via le (poche) convinzioni che ne avevo. Al contrario, mi si consolidano le opinioni in materia di vino.

Sento assolutamente mia la risposta che lo scrittore giapponese fornisce ai giovani che gli si avvicinano per domandargli in che modo ci si debba esercitare per diventare uno scrittore. È lo stesso quesito che pongono a me molti giovani che chiedono come si possa diventare un degustatore, e nella sostanza è anche la medesima risposta.

Murakami Haruki risponde così.

In ogni caso, da giovani bisogna leggere quanto più si può. Autori eccelsi, autori così così, autori insignificanti… non ha (alcuna) importanza, l’essenziale è leggere in continuazione. Far passare dentro di sé il maggior numero possibile di storie, Frasi scritte in modo meraviglioso, ma a volte anche mediocre. È un lavoro importante. Un compito da svolgere finché si ha tempo a disposizione. Serve a dare al futuro romanziere un vigore di base indispensabile, a fortificare gli occhi.

Questo è grosso modo quanto rispondo ai giovani che mi chiedono del vino. “Assaggiate di tutto, in continuazione. Vini eccelsi, vini così così, vini insignificanti, non ha alcuna importanza. Costruitevi un archivio che contenga il maggior numero possibile di vini assaggiati. È un lavoro importante, che fortificherà il vostro cammino di assaggiatore, di bevitore”. Così rispondo.

Io incominciai acquistando a caso sugli scaffali del supermercato, prendendo le bottiglie che potevo permettermi con i pochi soldi di cui disponevo. Tuttora, di tanto tanto, compio quest’esercizio, cioè di assaggiare anche i vini che sembrano più insignificanti. Credo infatti che si debba tenere sempre aperta la mente, accumulando esperienza.