Ancora un vaso

ancora un vaso

Ancora un vaso e poi non ce ne sono più. Sono state qualche anno nella grappa, le amarene che ho raccolto una per una, tagliando il gambo con le forbici da unghie. Un sabato pomeriggio speso lì, così, fra l’albero e il carretto, a tagliare il gambetto alle amarene e adagiarle vicine senza sovrapporle. Una signora con la casa accanto faceva capolino, di tanto in tanto, e mi lanciava un interrogativo. Ridevo, capivo, non rispondevo, mi divertivo. Era prezioso quel momento, quasi religioso, silenzioso, fra me e le amarene sotto grappa che sarebbero state. Un albero voluto come regalo di compleanno, un albero che non possiedo più poiché ho cambiato casa, un albero che giù in Toscana ricorda il primo bacio sulla guancia di una bambina innamorata della vita.