Amatrice, Michele e una piccola, bella goccia nel mare

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Questa è una piccola goccia nel mare, però il mare è fatto di un’infinità di piccole gocce, altrimenti neppure esisterebbe. Questa è la storia di mille euro, che sono una piccolissima somma per chi ha tutto, che sono tanto per chi non ha più nulla.

Michele Chiaramonte è un veronese che si è inventato il mestiere di allestitore di eventi e sagre. Dispone di tavoli, sedie, bancarelle, casette e di uno staff di collaboratori bravissimi. Più volte sono ricorso anch’io al suo intervento e ne ho sempre ricevuta disponibile professionalità.

Tra le tante manifestazioni cui collabora Michele in giro per l’Italia c’era anche la Sagra degli Spaghetti all’Amatriciana che doveva svolgersi ad Amatrice il 27 e 28 agosto dello scorso anno. Ma che non si è mai svolta, perché il 24 d’agosto Amatrice è stata sconvolta dal terremoto.

Quel giorno Michele stava per partire da Verona con il camion carico delle attrezzature destinate alla festa di Amatrice. Il carico non è mai partito, e in quella notte maledetta anche lui ha perso persone che gli erano diventate care.

Allora ha deciso di fare qualcosa per quel paese che ama.

Com’è andata lo racconta sulla sua pagina Facebook: “I ricordi – scrive – vanno indietro a quel tragico 24 agosto quando io e mia moglie Federica, ci eravamo fatti la promessa di renderci in qualche modo partecipi al dolore della popolazione di Amatrice, che si era sempre dimostrata molto ospitale e cordiale nei nostri confronti nei giorni di permanenza per gli allestimenti. E così abbiamo deciso di destinare un contributo al parroco di Amatrice per le emergenze più immediate avendo la certezza che fossero subito utilizzabili; e questo grazie anche alla disponibilità della ditta di autotrasporti Bellè che nulla ci ha chiesto per la giornata persa per il carico e scarico dall’autotreno delle casette che dovevamo allestire ad Amatrice per la 50° festa degli spaghetti all’amatriciana; ai collaboratori Cacciolari Fabio, Berardo Giancarlo, Tarocco Roberto e Bianchini Natalino che hanno deciso di non essere pagati per le ore impiegate per le operazioni di carico e scarico, e quindi parte del contributo è grazie anche alle loro rinunce!”

In tutto sono mille euro, che è una goccia nel mare, ma è una di quelle gocce che formano il mare. Il mare è quello della solidarietà, che si riempie ogni giorno della concretezza di persone come i quattro operai che rinunciano alla paga, come l’autotrasportatore che non chiede di essere pagato, come l’allestitore che decide di dare una mano a chi ne ha bisogno.