Amarone, è l’ora delle carte bollate

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Tra gli addetti ai lavori la notizia girava da qualche tempo, ma ora è arrivata la conferma pubblica: per l’Amarone è il momento delle carte bollate. Il Consorzio di tutela dei vini della Valpolicella ha fatto causa alle Famiglie dell’Amarone d’Arte. Motivo: quella dell’Amarone è “una denominazione protetta a livello comunitario, che come tale può essere abbinata soltanto al termine Valpolicella, come previsto anche dal disciplinare di produzione”. Insomma, secondo il Consorzio valpolicellese non è ammesso chiamarsi Famiglie dell’Amarone d’Arte. Lo scrive il quotidiano L’Arena di Verona, con un articolo di Laura Zanoni. Di fatto, è l’ufficializzazione dell’azione legale.
Cosa siano queste Famiglie è piuttosto noto: è un’associazione che riunisce una dozzina di noti produttori vinicoli veronesi. Secondo quanto dichiarato al giornale veronese dal presidente del Consorzio di tutela, Christian Marchesini, “l’utilizzo della denominazione Amarone all’interno del nome Le Famiglie dell’Amarone d’arte è improprio: su questo punto abbiamo interrogato il Ministero dell’Agricoltura, che ci ha invitati a intervenire per ripristinare la legittimità. Quindi come Consorzio stiamo agendo in sede legale, su delega del Ministero stesso, a salvaguardia della denominazione, una dop che è patrimonio di tutti”.
La prima reazione delle aziende affiliate alle Famiglie dell’Amarone è stata l’uscita dal Consorzio: quattro non ne facevano parte da tempo, ma otto erano ancora socie dell’ente consortile, e invece con l’avvio della causa “hanno comunicato il proprio recesso”.


1 comment

  1. emanuele

    Finalmente !! Sia per la causa del consorzio… sia per l’uscita delle aziende dal consorzio!
    un pò di coerenza !!!!!
    Basta con questi Arte-fici per far finta di essere i migliori.. ma dove stà scritto…

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