Alla fine dei conti

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La sera è arrivata senza accorgermene, ad accompagnarla l’ombra della stanchezza. C’è il banchetto, che sotto nascosti i soliti “morti” e sopra esibisce una tovaglia vissuta (tra bicchieri rovesciati per sbaglio e grissini sgranocchiati con distrazione) e poi ci siamo noi, che anche questa volta ce l’abbiamo fatta.

Durante la manifestazione enologica io e mio marito abbiamo regalato sensazioni, impressioni, spiegazioni e quella giusta dose di sorrisi che rende tutto più gioioso. In cambio, abbiamo ricevuto i sempre graditi apprezzamenti e, nel mezzo, qualche critica.  Non capita spesso, ma devo dire che queste ultime m’ha intrigato più delle lodi.

Apprezzo chi ha il coraggio di esprimere e motivare in modo ragionevole un disaccordo – tanto, alla fine dei conti, nel mondo del gusto e dell’olfatto è sempre questione di gradimento personale.

Fatto sta che, tra un visitatore e l’altro, una chiacchiera con i colleghi e uno spuntino veloce, la giornata è filata via liscia e veloce.

Adesso, che sono in macchina diretta verso casa, riposo piedi e orecchie e, dopo aver dedicato tanta attenzione ai palati altrui, preparo il mio alla gratificante cenetta che presto assaporerò.