Un weekend a Roma vuol dire tante cose. Fuga romantica, brivido dei trecento all’ora, incontri “caciarosi”, e poi soddisfazioni. Tante e varie. Non ultime quelle del palato.
La ristorazione romana offre di tutto e di più, e in due giorni non mi sono fatta mancare nulla. Dallo stellato raffinato, al bistro modaiolo, al chiosco da strada. Ma la mia “acquolina d’oro” è andata al ristorantino tipico, seminascosto e senza grandi pretese dove ho mangiato le alici fritte. Fresche, dolci, croccantine giuste, zero unte e goduriosamente tante. Insomma: perfette.
Nessuno spicchio di limone ad accompagnarle (come piace a me) e, ovviamente, nessuna forchetta impugnata perché usare le dita era inevitabile.
Alici indimenticabili, come l’emozione che mi ha fatto andare nella capitale e tornare a casa con tre bicchieri colmi d’orgoglio in valigia.
Maizzi Luciano
Complimenti per i favolosi tre bicchieri meritatissimi della vostra cantina.
La tua deliziosa descrizione delle alici fritte mi ha però fatto rimanere con l’acquolinia in bocca: alla prima occasione mi suggerirai dove andarle a “pescare”. Grazie.
Elisa Mp
Ciao Luciano. Quando vuoi ti dò la dritta!
FABRIZIO
in che via ? s.v.p.