Ai francesi piace il rosé, ma quale?

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Ai francesi piace il rosé. Ormai un terzo del vino venduto in Francia è costituito da rosé. Un terzo, ripeto, il che suona quasi incredibile. Non è dunque un caso che la Francia sia il primo produttore di vini rosati, ma anche il primo consumatore, e che ne importi parecchie di bottiglie in rosa.
Ma quali sono i vini rosati che vengono comprati dai francesi? A presentarne uno spaccato è un giornalista transalpino, Hervé Lalau, sul suo blog Chroniques Vineuses. E il titolo del suo post è emblematico: “Rosés: l’indication géographique n’est plus le critère déterminant en GD française”, ossia, l’indicazione geografica (la doc o l’igt) non è più il criterio determinante per vendere vini rosati nella grande distribuzione francese. Questo perché nei supermercati stanno crescendo, e di molto, le vendite di vini rosati “generici”, a basso prezzo, provenienti dalla Spagna e dal resto d’Europa.
Lalau fornisce la top cinque delle vendite di rosé in Francia utilizzando le rilevazioni fatte nel 2015 nella grande distribuzione dalla società di ricerca Iri.
Al primo posto è stabilmente piazzata l’igp dei Pays d’Oc (la zona è quella affacciata sul Mediterraneo che va dalla Provenza a confini della Spagna) con ben 56,3 milioni di litri venduti sugli scaffali della gdo francese (che corrispondono a qualcosa come 75 milioni di bottiglie!), con una crescita su base annua dello 0,7%.
Al secondo e terzo posto due denominazioni di origine, la Côtes de Provence (la classicissima appellation provenzale), con 26,3 milioni di litri (35 milioni di bottiglie), in calo però del 2,2, e il Cabernet d’Anjou (viene fatto nella Loira, a nord), con 18,4 milioni di litri (meno di 25 milioni di bottiglie), in flessione del 3,2%.
Al quarto e quinto posto ecco invece avanzare i vini rosati di provenienza estera privi di denominazione di origine o di indicazione geografica. Vini generici a prezzo contenuto. Quelli che provengono dalla Spagna nel 2015 hanno venduto qualcosa come 15,6 milioni di litri, con un incremento del 13,5% annuo. Quelli che arrivano in Francia dagli altri paesi dell’Unione europea (e dunque anche rosé generici italiani) hanno collocato in tutto 18,3 milioni di litri, con un’ascesa esponenziale su base annua: il 50,9%. Per converso, come giustamente annota Lalau, per ora né i vini spagnoli a denominazioni d’origine, né le doc di altri paesi europei, Italia compresa, sono ancora riusciti ad affascinare i bevitori e i venditori francesi.

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