I 3 primi in brodo imperdibili a Verona

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Se siete a Verona o nella sua provincia e avete voglia di mangiare un corroborante primo piatto in brodo, allora avete tre opzioni, secondo tradizione. La prima, assolutamente da non perdere, sono le paparèle coi fegadìni, ossia le tagliatelline sottili (in Piemonte le chiamano tajarin, per capirci) in brodo di carne, condite al momento con le frattaglie di pollo. Poi, la pasta e fagioli, che tuttavia è prediletta quando è densissima (e dunque poco brodosa): si dice che il cucchiaio vi dovrebbe stare diritto, se lo si intinge. Terza opzione, di derivazione mantovana: il sorbir d’agnoli nella patria dei tortellini veronesi, Valeggio sul Mincio.
Ecco i consigli per provarli.
Le paparèle e fegadìni. Le tagliatelline in brodo con le frattaglie si mangiano dove si fa anche il bollito (ovvio, il brodo è di carne). Sono il piatto festivo per eccellenza a Verona e provincia. In città si trovano in genere (magari dipende dalla stagione) alla trattoria Al Bersagliere, alla trattoria Pane e Vino, al ristorante Alla Greppia.
La pasta e fagioli. Piatto popolarissimo, quand’è fatta come si deve è densissima. Verona ha predilezione per la pasta e fagioli, magari finita al tavolo con una croce d’olio extravergine a crudo. Se ne mangia un’ottima interpretazione alla trattoria Al Pompiere, in pieno centro storico, a due passi dalla casa di Giulietta e da piazza delle Erbe.
Il sorbir d’agnoli. Valeggio sul Mincio è al confine tra Verona e Mantova. Qui si triva l’interpretazione veronese dei tortellini o degli agnoli: piccolissimi, dalla sfoglia sottilissima. Il sorbir d’agnoli a Valeggio lo si può gustare soprattutto al ristorante Alla Borsa.

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